Santa Maria di Leuca è una delle località più rinomate del Salento, che coincide con la punta più meridionale della Puglia.

Da sempre questa località è immersa in un’atmosfera di suggestione quasi reverenziale. Si tratta di un alone di mistero che deriva soprattutto da alcune delle bellezze più caratteristiche di questo angolo dell’Italia meridionale, ovvero le sue grotte costiere.

Di seguito vedremo alcune tra le più famose e meritevoli di una visita, suddividendole in base alla loro collocazione geografica, ovvero a seconda che siano poste sul versante di ponente o quello di levante.

La magia di Santa Maria di Leuca e delle sue grotte

Il clima che si respira a Santa Maria di Leuca è intriso di leggenda ed è frutto del passaggio di numerosi popoli che hanno camminato su questa terra, imprimendola dei loro miti e della loro cultura. Questa porzione di Salento, in tal modo, riflette l’influenza di Normanni, Arabi, Greci e Fenici e per lungo tempo rappresentò una sorta di porta in grado di aprirsi alla Puglia e all’Italia intera e, allo stesso tempo, il limite estremo del territorio dominato dai Romani, dove sorgeva il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae. Il termine Leuca, invece, deriva da leukos, la parola greca che designava il colore candido degli scogli che i marinai vedevano dal largo.

Proprio la bellezza del paesaggio rende particolarmente preziose e attrattive queste coste, gelosamente custodite con cura dai loro abitanti e tanto amate dai turisti in cerca di avventure in riva al mare. Di fatto, il litorale di Santa Maria di Leuca è molto concentrato e ricopre brevi tratti di scogliere frastagliate che ospitano dei veri tesori in cui si può assaporare tutta la magia di questa località: le grotte carsiche, tutelate sia dalla Capitaneria di Porto che dal Ministero dell’Ambiente. Molte sono famose e, con il passare degli anni, hanno assunto nomi peculiari che le identificano per una specifica caratteristica.

Vediamo nel dettaglio le più interessanti da visitare.

Grotte del versante di ponente

La riviera di ponente è molto ricca di queste strutture e una delle più famose è la Grotta Porcinara, a Punta Ristola. La posizione di questa grotta non rende semplice l’accesso, dal momento che è situata a 20 metri al di sopra del livello del mare, proprio sul pendio di una scarpata. In ogni caso, trattandosi di una cavità di origine artificiale, si entra via terra e al suo interno si trovano tre stanze comunicanti. Uno di essi vanta numerose iscrizioni, che recano nomi di marinai, navi e divinità, sia in latino che in greco antico. I ritrovamenti avvenuti in questo luogo ne aumentano ulteriormente il valore storico, dal momento che sono stati rinvenuti qui oggetti di lavorazione umana, come frammenti di ceramica e alcune monete, oltre ad alcune parti ossee. Tutti questi elementi rivelano come anticamente questa grotta fosse sede adibita al culto divino, addirittura che si trattasse di un tempio dedicato a Zeus.

A poca distanza, in direzione di Alessano, si trovano altre due grotte molto interessanti. La prima è la Grotta del Presepe, così denominata perché, con la sua successione di archi, è molto evocativa dello scenario della Natività. La seconda, per contrasto, è la Grotta del Diavolo, che si riteneva nascondere l’ingresso agli inferi e spesso era infestata da cupi rumori. La mancanza di luce in entrata, per via della posizione contrapposta rispetto al sole, contribuisce a creare un’atmosfera quasi sinistra.

Da menzionare è anche la Grotta delle Tre Porte, che deve il nome alle altrettante aperture che conducono a una sola cavità, oltre la quale si estende un lungo cunicolo di 30 metri che culmina infine in una seconda stanza adornata di stalagmiti e stalattiti. Nel cunicolo vennero rinvenuti resti di animali, ovvero ossa di cervi, elefanti e rinoceronti, mentre nella Grotta del Bambino fu trovato un molare di un ragazzino che doveva avere circa 10 anni.

L’ultima grotta del versante di ponente domina tutte le altre in quanto a fascino leggendario: si racconta che in essa siano stati sepolti i cadaveri dei giganti uccisi da Ercole, e infatti viene chiamata proprio Grotta dei Giganti.

Le grotte del versante di levante

Spostiamoci ora sulla riviera di Levante per conoscere altre grotte di Santa Maria di Leuca. La prima è la Grotta Cazzafri, un appellativo che deriva dal greco e letteralmente significa “casa di spuma”. Il nome farebbe riferimento al fatto che la grotta si trova in riva al mare, cosicché le onde che la raggiungono, infrangendosi sulle rocce, producono un caratteristico rumore di sottofondo. La visita a questa grotta è molto suggestiva: si accede in barca e, in tal modo, si può godere di una bellissima panoramica sulle conformazioni di stalattiti che popolano l’interno.

La Grotta del Morigio, invece, è legata a un riferimento storico: qui fecero sosta i Mori prima di assediare Leuca e distruggerla. Ma è anche conosciuta con un nome decisamente più dolce, ovvero quello di Grotta degli Innamorati, per via della sua bellezza e dalla sua peculiare caratteristica di essere nascosta alla vista, tanto che le coppie che la frequentano la raggiungono a nuoto, arrivando davanti alla porta marina.